MAZAR
Cioè la “rocca”: così i fenici battezzarono la città, che era un importante porto mercantile nell’antichità. Molti popoli sono passati da qui nei secoli: greci, cartaginesi, romani, normanni, bizantini, spagnoli, arabi… Sono numerose le testimonianze di questi passaggi.
Proprio sul Lungomare Mazzini, in piazza Mokarta, si trovano i resti di un antico castello normanno costruito nell’XI secolo per contrastare le invasioni dei Saraceni. Quello che ancora possiamo vedere oggi è la porta di accesso, a forma di arco ogivale.
A poca distanza, ecco la grande piazza della Repubblica, a forma rettangolare, dove spicca la basilica cattedrale barocca e altri imponenti palazzi storici. Al centro si trova la statua di San Vito, il patrono della città, a cui è dedicata anche la chiesetta di San Vito a mare.
Percorsa la piazza si entra nel cuore del centro storico, cioè nella Kasbah, un quartiere simile all
e Medine del Maghreb con il suo dedalo di vicoletti stretti e tortuosi, costruiti così per difendersi dal calore dei raggi del sole, ma anche dal vento o da possibili attacchi nemici.
All’interno della Kasbah si trova anche la chiesa di San Francesco, che colpisce per la mescolanza di stili, dal barocco siciliano al rococò. Sono visitabili anche la cripta e le catacombe.
Altra tappa da non perdere per l’arte barocca è il Collegio dei gesuiti, sempre nel quartiere storico delimitato un tempo dalle mura normanne. Il suo portale, realizzato in tufo, resta impresso per i 4 telamoni che sostengono i capitelli, mentre all’interno vale la pena di visitare il chiostro con le sue 24 colonne doriche.
La ex chiesa di Sant’Egidio, in Piazza Plebiscito, ospita il Museo del Satiro danzante, una statua in bronzo del IV secolo a.C., ripescata per caso da un
peschereccio nel Canale di Sicilia nel 1998. Non lascia certo indifferenti per la sua bellezza, oltre che per le sue dimensioni (è alta più di 2 metri), gli occhi espressivi in alabastro e i capelli mossi, con le ciocche incise che ben rendono l’idea del movimento nella danza orgiastica.